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Due ragazzi sono stati arrestati e una ventina identificati dal
commissariato di Tivoli per un’aggressione razzista avvenuta ieri sera ai danni
di cinque albanesi in un bar a Guidonia, il paese alle porte di Roma dove nella
notte tra giovedì e venerdì una ragazza è stata violentata e il fidanzato picchiato con ogni probabilità da
stranieri dell’est Europa.
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I due giovani Fabio P., di 21 anni, e Vincenzo P., di 24 anni, entrambi
residente a Collefiorito di Guidonia (Roma), sono stati arrestati per tentata
rapina, lesioni personali, minaccia, danneggiamento con l’aggravante di aver
agito per fini razziali. Oltre a questa, ci sono state altre due aggressioni a
sfondo razzista: le vittime negli altri due casi sono stati quattro romeni.
«Ma vi rendete conto? – esplode Angelino, il papà di Fabio P. – gli
stranieri possono fare quello che vogliono e a noi italiani ci mettono subito
in galera. Il mondo si sta ribaltando». Intolleranza verso lo straniero e
solidarietà per i raid dei giovani del posto arriva dagli abitanti di
Collefiorito e Guidonia. «Hanno fatto bene – ha dichiarato Rita Manari – qui
dieci anni fa giravamo con le mazze e facevamo le ronde per rimettere a posto
questi stranieri che volevano prendere il sopravvento. Per dieci anni sono
stati buoni, ora si vede che hanno bisogno di una nuova lezione».
Il premier in Sardegna ironizza sui recenti episodi di violenza sessuale
"Servono tanti soldati quante sono le belle ragazze italiane, non ce la
faremmo mai…"
(La Repubblica)
Bisognerebbe rivalutare
l’acume del Berlusca.
Assumiamo le ragioni di Angelino
e di Rita, via, facciamole nostre, ed esprimiamole con distacco:
Gli stranieri arrivano in
Italia e fanno quel che gli pare, soprattutto stuprano le (nostre) donne. La
polizia ha le mani legate, o non riesce proprio ad arginare il problema, e in
più la magistratura non assicura la galera, o il rimpatrio, o la morte, perché
no, di questi stranieri che arrivano e fanno i loro porci comodi. Non ci resta
che unire al nostro sdegno la nostra reazione: bastonate, violenza, e paura per
questi stranieri. Solo così la smetteranno, sapendo che li aspetta una guerra
contro di loro.
Dismettiamo ora i panni dello
xenofobo, che urticano e causano tumori alla pelle, e indossiamo quelli di
Berlusconi, morbidi e setosi, rinfrescanti direi, che sono quelli della
maggioranza degli italiani (non solo perché è stato eletto da questa
maggioranza, ma proprio per storia e cultura):
Sarebbe impossibile impedire
gli stupri, anche impiegando l’esercito, visto che è nella natura della donna,
ovviamente se bella, essere violentata.
Ora via anche questa
vestaglia da casa, che puzza di di liquidi seminali e sangue, e nudi alla meta
riflettiamo tutti assieme: ma se l’italiano medio, il Berlusconi nazionale,
pensa che sia normale desiderare e prendere una donna con qualsiasi mezzo,
quindi anche con la violenza, perché non dovrebbero farlo un po’ tutti,
compresi gli stranieri?
Cosa c’è di sbagliato,
quindi, nello stupro che non sia d’italica provenienza?
Che le nostre donne ce le
violentiamo noi, magari nella quiete della stanzetta della figlia, o della
nipote, che io padre, o zio, o nonno, italiano, potrò ben scoparmi mia figlia o
nipote, dato che essa è bella e lo so che lo fa apposta a essere bella quando
ci sono io. E se è una sconosciuta, bon, cazzi di chi la manda in giro a essere
bella impunemente, me la scopo a sangue, e se mi deuncia, via, ero ubriaco e
drogato, capita.
Ma in definitiva, allora,
come mai sono più gli stranieri a fare stupri, invece che gli italiani? Forse
non è vero che gli italiani siano degli stupratori, forse gli italiani hanno capito che una donna può essere bella,
brutta, andare in giro nuda, fare quel che le pare, anche flirtare, senza per
forza che la si debba prendere e scoparsela. E invece gli stranieri provengono
da una cultura ancora vetusta, dove la donna deve stare a casa a stirare,
allevare i figli, e allargare le cosce quando l’uomo torna a casa. O
addirittura da una cultura di soprusi dati da regimi che sono caduti da poco, o
da guerre, dove la violenza sulle donne fa parte del bottino.
O forse è solo vero che
l’italiano se lo può comprare il sesso, anzi, il suo stupro, con la sua finta faccia di bravuomo che
lavora, che ha una posizione, che ti porta all’altare, che ti fa ridere con le
sue battute, che si presenta come una persona per bene, che se ti tira una
pacca sul culo è per amicizia, non perché ti vuole fottere nel primo angolo
buio che gli capita, come quei sporchi, cattivi e retrogradi degli stranieri. È poco comodoso, non per altro. Molto più comodo fingersi evoluti, e fingere che tutti gli stranieri siano dei mostri abbrutiti, continuare a stuprare con eleganza e senza chiassomentre si indica il rumeno, l’albanese, il cingalese o il timbuctano di turno. È comodo e soprattutto il prezzo non è in euro, ma in frasi fatte e facce di merda, roba che tutti gli italiani hanno in dote dai propri padri.
Piantiamola con questa ipocrisia allarmata e allarmistica, e basta! Una bella campagna
informativa che spieghi cosa significhi essere donna, in un paese civile, è ancora qualcosa di cui tutti abbiamo disperatamente bisogno. Tutti, in ogni
parte del mondo e in ogni situazione.
Mi domando cosa succederebbe
se Berlusconi fosse lui fuggito da una realtà di miseria, senza potersi fare
lifting e plastiche varie, senza poter sfoggiare lusso e potere, e approdasse in
luogo dove le "belle donne" ti evitano, e i maschi indigeni ti vogliono
ammazzare. Mi domando come cazzo farebbe a soddisfare il suo proprompente e mente-dominante pipino? Ma l’equazione è scritta: sì belle donne, no mezzi semplici per scoparsele, sì stupro!
E via di gruppi di zingari armati in cerca di berluscoidi da malmenare…