Questi vengono qui e ci rubano le ruberie, ci frodano le frodi!

Piantiamola di negare che esista un "problema immigrazione", di negare che l’immigrato sia un criminale, un violentatore, uno sfruttatore di bambini, animali, cose e minerali in potenza.
Piantiamola di stupirci dell’aumento della percentuale di preoccupati per l’aumento della criminalità, nonostante le cifre indichino che è in diminuizione.

Riconosciamo l’esistenza del problema: gli immigrati, soprattutto se Zingari, creano grossi fastidi agli italiani, a tutti quanti, anche a quelli che cianciano di anti-razzismo, interventi sulle cause invece che sugli effetti, di pensiero globale e altre amenità.

Il perché è sotto gli occhi di tutti: gli italiani sono LORO dei ladri bastardi, si sa da sempre!
È ovvio che l’arrivo di stranieri, potenziali ladri, getti nel panico noi tutti… è concorrenza indesiderata, mica razzismo o cagate del genere.
Un conto è cercare di fottersi a vicenda, tra italiani, che sanno come funziona il gioco dell’incularella…
ma questi qui son mica capaci, che fan casino, si fanno notare, puzzano, e la gente non può abbassare la soglia d’attenzione, lasciarsi avvicinare da sconosciuti, magari lasciare aperta la porta di casa… per non parlare poi di fidi bancari, mutui, e altre possibilità di frode su larga scala.
Se tu zingaro mi mandi in giro i tuoi bambini fetenti, io poi come faccio a sfruttare il MIO caro bebè col culo sporco di merda in prima serata nella pubblicità dei pannolini, eh?
Se tu bestia di uno slavo mi vai in giro a stuprare a destra e a manca, come faccio io a consumare la mia dose di violenza domestica, che la faccio bene io, mica mi faccio notare da tutti, che stupro i miei parenti, conoscenti, concittadini, il tutto nella sobrietà delle mie quattro mura, che non solo li lavo i panni, li sporco pure, in casa, io!

Non è che il 40% degli italiani pensi che la criminalità sia un problema… da eliminare: pensa solo sia un problema e stop. Perché c’è, perché la gente ora sa che c’è! Che me frega se è in diminuizione, quel che mi frega è che sia percepita come problema e questo ostacola i miei loschi affari, porcaputtana!

Non mi interessa che lo stato agisca secondo il concetto "se delinqui paghi, chiunque tu sia", ANZI, non voglio proprio che lo faccia! Ma che, siamo fuori?
Mi volete mettere in galera Tanzi, Ricucci… o ADDIRITTURA Berlusconi? I nostri modelli, uomini trainanti che sogniamo tutti i giorni di raggiungere, accedendo al loro Olimpo fatto di "facciamo un po’ il cazzo che ci pare"!?
Ma non avete capito una beata mazza!

Lasciatemi sparare a quei fottuti negri, zingari, o chiccazzo sono, chissenfrega: perché ne vado fiero!
Sono un italiano ladro, sfruttatore e figlio di puttana: un italiano vero!





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9 Responses to Questi vengono qui e ci rubano le ruberie, ci frodano le frodi!

  1. soma says:

    … non ruberà, ma comunque si mette in fila nelle stesse file tonde italiane, parcheggia il suv in quarta fila, se le danno il resto sbagliato a suo favore se lo tiene, e se per caso nmon fa nulla di tutto ciò, è sposata ad un industrialotto che fa di peggio…

  2. Puer says:

    Ok, ma la casalinga brianzola generalmente non ruba e non vuole neppure farlo (ok, non paga tutte le tasse, ma questo per lei non è rubare) eppure i negri le stanno sulle palle ugualmente.

  3. soma says:

    … è un’analisi provocatoria, che mira di più a isolare quanto gli italiani siano disonesti generalmente, e quanto pretendano invece impeccabilità assoluta dagli stranieri, e quanto sia ipocrita, furbone, e realmente buonista questo atteggiamento,. loro che ormai il buonismo lo vedono peggio della calvizie…

    Il concetto base è “se il negro ruba, m’incazzo non perché ruba, ma perché 1) si fa sgamare, portando alla luce del sole il fatto che se non stai attento ti rubano, vuoi perché 2) mi rovina il mercato di ruberie tranquille a cui sono abituato, con questo suo esporsi e portare alla luce l’esistenza del pericolo, e vuoi perché 3) è un concorrente, e meno siamo a rubare più bella roba da rubare trovo”

  4. Puer says:

    E’ che non mi convince tanto il retro-pensiero del “se il negro ruba, mi scazzo perchè rubo anch’io e quindi mi rendo conto che è male rubare” (sempre che l’abbia inteso bene, ovvio).

    Credo che i nostri peccati – non peccati valgono – non valgono, a prescindere da chi li fa. Intendiamoci, evadere le tasse o corrompere lo spazzino è male, ma sono sicuro che se venisse fuori che gli zingari corrompono i postini, o i clandestini che lavorano in nero evadono il fisco, nessuno brav italiano ci darebbe troppo peso, ‘na scrollata di spalle e un vaffanculo.

    In fondo in fondo alla brava e buona gentaglia, ci danno fastidio i crimini che considera crimini, sia che li fanno gli italiani, ma mille volte di più se li fanno quegli altri (andassero a casa loro a violentare i bambini)(…tranne i preti, ovviamente).

    Il casino sono i crimini che non considera tali, perchè vaffanculo chiisene frega, io non pago, se non faccio il furbo io lo fanno gli altri e me lo prendo in quel posto, va ben l’es bon, ma minga cuion.

  5. soma says:

    — voglio solo dire che l’argomento è nella sezione “filosofia” mica pe’ gnente…

  6. Puer says:

    Mmm…fino a un certo punto.

    Più che altro, secondo me è il concetto de “già ci abbiamo i nostri di ladri, stupratori etc.etc. non vogliamo anche quelli degli altri. Che poi tra quelli ci sia anche qualcuno di bravo, che lavora e non rompe i coglioni ci credo; ma il gioco non vale la candela. Quindi negri, zingari, mussulmani, slavi e compagni bella fuori dalle balle”.

  7. WildChild says:

    Questo è assolutamente un masterpiece. Riso amaro

  8. TheNib says:

    Ed infatti le proposte di Maroni tendono a impedire il crimine di basso profilo estero per mantenere invece a grandi livelli il crimine autoctono… che ne so, Mafia, Camorra… aziende che han sempre fatto bene.

  9. ge says:

    Per fare un tavolo ci vuole il legno, ok.
    Ma per fare uno Schifani quante orde di cazzoni scippatori e puzzolenti zingari ci vogliono? Eddaje, dame la tre.
    A’socera’: ecchiudi stà frontiera che cor freddo me viè la cacarella effò più ppuzza.

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