Dopo il cabaret di Fini che si dichiara antifascista, e il balletto di La Russa e Alemanno, finalmente l’intellighentia de panthia fascista si fa sentire con il capoccia dei giovani di AN (credo, non lo so, chissenefrega, un fascistello qualunque, via, e pure piagnucoloso):
"Circa due anni fa – scrive oggi Iadicicco -, non nel 1943, il più importante sito della rete antifascista italiana, Indymedia, pubblicò un articolo di commento a una iniziativa di Azione giovani di Roma e ritenne utile mettere vicino al mio nome anche il mio indirizzo di casa, con l’evidente intento di puntare l’indice contro di me e di indicarmi come bersaglio da colpire. Ho pensato: ‘Come potrei aderire alla cerchia dei miei aguzzini? Come potrei dichiararmi antifascista?’"
Per favore qualcuno degli antifascisti di governo (all’improvviso ho un lampo d’immaginario e vedo una strada desolata e spazzata dal vento, ma fa niente) risponda a questo poveraccio mentale:
"Anche supponendo che sia vero che ci siano aguzzini antifascisti alle tue calcagna, codesti lo sono in quanto tu sei fascista. Ergo, se ti dichiari ANTI fascista, ti togli dal novero dei fascisti, e dal mirino degli aguzzini antifascisti (che potranno fare le peggio cose, ma di certo non perseguitano gli ANTIfascisti).
Fidati, è così, non pensarci troppo, prima che ti scoppi un embolo per lo sforzo."
Certo che, nonostante tutte le revisioni storiche in atto, cervello e fascismo NON sono ancora presentabili all’interno di una frase assertiva (traduzione: non vanno ancora d’accordo).