Semplicità? Morta invano…

A tutti quelli che si ostinano a negare le malefatte della Polizia, della Digos, della Polizia Penitenziaria e della Guardia di Finanza, a tutti quelli che si incaponiscono a difendere le forze dell’ordine come ne andasse della loro sicurezza, del loro onore, dell’immagine di stato civile, bisognerebbe rispondere:

"Ma che problema avete ad ammettere che nelle forze dell’ordine, soprattutto nella Polizia e nella Digos, c’è tanta gente che appena può abusa del potere conferitogli dalla legge? Ci sono verbali e verbali di prove accertate delle loro violenze e torture. Il tutto con la benedizione di politici e personalità istituzionali, di sinistra e destra, non c’è alcun problema.
Questo non cambia nulla sul piano della sicurezza: continuate ad essere protetti allo stesso modo, anche se chi vi protegge è un ominicchio che senza il distintivo sarebbe una nullità, probabilmente.
Ve la menate perché avete parenti o amici nella Polizia e ne va del loro onore, o del vostro perché credete nella Polizia in quanto ideale? Ma sono abusi, mica la regola, e mica tutti i poliziotti, i digosini e quant’altro, sono così, ci mancherebbe. L’onore è salvo!
Come è salvo lo status civile di questa nazione, visto che le forze dell’ordine di ogni nazione non si fanno tanti problemi a vessare, torturare e uccidere innocenti, se possono farlo (se si trovano nella posizione favorevola, cioé quella senza testimoni, o quella tipo le manifestazioni, cioé con la scusante delle cause di forza maggiore).
Avere una Polizia da terzo mondo è una prerogativa del primo mondo, tranquilloni!
Ora ammettete che le forze dell’ordine sono delle merde, e piantiamola qui."

È ora di tornare a discutere di come rendere migliore un’organizzazione che è dedita alla sicurezza di tutti noi, che ci deve difendere, non che deve essere difesa.
Arrampicarsi sugli specchi per giustificare o nascondere l’operato delinquenziale delle forze dell’ordine, o addirittura tapparsi occhi e orecchie, non aiuta nessuno, se non chi in giro già ci va scortato dagli stessi uomini che in un’altra situazione si trasformano in omm’e nient.

Quindi facciamo la cosa giusta, quella semplice: limitiamo questi abusi di potere, invece di di limitare le nostre azioni.
Invece di vietare le manifestazioni, perché poi se no ci lanciano addosso lacrimogeni, ci picchiano, ci mettono bottiglie molotov in tasca e ci accusano di averle portate noi, poi ci portano in caserma e ci sono quei falliti dei secondini che ci terrorizzano, ci lasciano con merda e piscio in corpo per giorni, ci feriscono e non ci fanno curare le ferite, ci minacciano di morte, invece di dirci "non andate a manifestare!", è ora di dire loro, con delle belle leggi e un bel controllo, "non abusate del vostro potere".
È più semplice, più sicuro, per i nostri amici, parenti, figli, che non possiamo certo controllare quel che fanno: non sono mica un organo pubblico e agli ordini dei cittadini."

So che è difficile capire cosa è un errore, quando muore qualcuno.
So che se un ragazzo crepa in prigione con il cranio sfondato, l’insegnamento che si può trarre è sia che bisogna evitare che l’ordine costituito sfondi i cranio dei ragazzi e poi li dimentichi in prigione fino a che muoiono, sia che sono cazzi suoi, la prossima volta sta a casa invece di manifestare.
Però credo ancora nella semplicità, nell’azione a minor utilizzo di energia mentale e anche fisica.
Credo nel principio della conservazione dell’energia semantica.


Semplicità: Hasta Siempre!
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Sono immune alla legalità! Fatto il vaccino, so’ furbo…

Mi ricordo quando Pannella si batteva per impedire l’impunità ai parlamentari… ma non mi ricordo che cosa successe.
Ci fece un referendum che perse, o vinse?
Non importa, quel che importa è: ma perché una persona legata in qualche modo al potere decisionale dello stato, deve godere di immunità? (Anche se magari solo temporanea, per il tempo in cui ha una carica, un mandato, e via dicendo.)

Dicevo da un’altra parte che questa immunità ha inquietanti tratti in comune coi poteri che la Chiesa garantiva agli Inquisitori, che potevano fare il bello e il cattivo tempo in ogni senso, politico, sociale, morale… potevano peccare, il tutto per estirpare il peccato più grave di tutti, l’eresia.

Una risposta quindi, accettando il parallelo, potrebbe essere: la persona che ha in mano le sorti dello stato, deve poter fare di tutto per mondarle, le sorti dello stato, dal peccato più grave di tutti… che è?

Quale sarebbe la controparte dell’eresia, in questo caso? L’anarchia?(Intesa come caos politico e legislativo, e anche sociale… con zingari che vanno ad abitare in quartieri nuovi di pacca costruiti appositamente per loro, e industrialotti del nord che violentano colf senegalesi, l’agnello che sodomizza il lupo, la Nuova Babilonia Padana, Padonia!)
O l’anarchia? (Intesa come sovvertimento del sistema rappresentativo in favore di un sistema consultativo diretto, federazione delle comunità geo-economiche, e via dicendo.)

Accantonando la comparazione stato/chiesa, e quindi politico/inquisitore, che mi si rizzano i peli del naso e non è un bel vedere, questa immunità forse deriva dall’estensione iperbolica della ragion di stato (con conseguente segreto di stato)?

Pure qui, anche ammettendo che debbano esistere ragioni per le quali chi commette atti illegali DEVE commetterli e quindi NON può essere punto per questo (e ancora mi torna in mente l’inquisitore, però), l’impunità riguarda solo quegli atti illegali, quelli legati alla ragion di stato.
E pure fosse tutto coperto dal segreto, credo sia semplice intuire che slinguazzarsi un mafioso in pubblico segnali che, mh mh, forse non è proprio cosa di stato… cioé è cosa di stato nello stato, ma lo stato nello stato non è uno stato al quadrato, eh? Ripassate matematica…
E pure ammettendo che colludere con la mafia sia "ragion di stato", che ci possiamo fare, c’è il segreto, non lo sappiamo mica noi quel che devono passare quei poveri politici costretti a farsi matirmoni e comunioni di famiglie mafiose, rimane comunque sempre semplice individuare altri reati che le cariche statali quasi regolarmente commettono, e che proprio, con la ragion di stato, non hanno nulla a che vedere… (violenze sessuali, coinvolgimenti in traffici di droga, utilizzo di risorse statali per questoni personali, tipo arrivare in tempo alla partita saltando su un’ambulanza a sirene spiegate, che tanto so’ segretario dell’assistente del ministro degli esteri, chi?, Fini, era Fini, e via dicendo e finendo col classicone "tu, giovane troia, mi dai la fichetta, e io ti faccio fare Un Medico In Famiglia su Rai 1").

Quindi, eliminando tutte queste sensate ipotesi sulle fondamenta filosofico-giuridiche dell’immunità parlamentare et similia, cosa rimane?

Il Sogno degli Italiani? La legalizzazione dell’illegalità, perché so’ potente, perché sì, perché è così, cazzo ti guardi?
Comprate il balsamo dell’immunità alla legalità! Con solo due soldi, ogni male vi sarà curato!

Che Repubblica di imbonitori. 

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La svalvola del pallone gonfiato. [Il corollario al Teorema di Locke]

 

 

Prima gonfiano il terzo mondo di povertà e di immigrati clandestini rimbalzati alle frontiere.

Poi fondono la valvola.

Prima bombardano gli italiani con cibi grassi e poco nutrienti come il terrorismo locale del genere lo straniero ammazza, stupra e ruba, l’immondizia cresce solo a Napoli, l’alitalia è colpa dell’orco, e via dicendo.

E poi gli tappano il buco del sedere.

Prima ci obbligano ad osservare come un uomo che evidentemente pensa solo a se stesso e a ingollare quanti più soldi possibili alle nostre spalle, sia un uomo eletto dalla maggioranza, che ci avrà pur visto bene, no? E poco dopo, ma sempre prima, l’uomo si fa i suoi bei decreti salva-se-stesso, e col cazzo che c’è qualcosa di buono in lui.

E dopo dobbiamo pure stare tranquilli, accettare la cosa com’è, aspettare le prossime elezioni.
Dobbiamo?

Dopo dobbiamo anche pure non augurarci che muoia, che tiri le cuoia, che stiri il calzino, che crepi di cuore, che gli spari un cecchino serbo di origini sinti, che lo investano con un autobomba marca Fiat, che il pirellone in cui si trova per un tè e pasticcini e coca con la Moratti venga investito da tre deltaplani arabi pieni di miccette, che rimanga secco durante un coito con una delle sue veline nel suo anfiteatro, che lo faccia uccidere un sicario di sua moglie, che gli cada addosso Giuliano Ferrara con ancora il tovaglilo al collo sporco di amatriciana, che gli vada di traverso un dente della dentiera quando sorride ad una domanda di quel leccaculo di Vespa, che cada dentro il plastico di Cogne e gli si infili nell’occhio il pupazzetto della Franzoni?

Non dobbiamo nemmeno sperare che mentre si trova in visita ad un nuovo centro di detenzione per clandestini in attesa di rimpatrio, scoppi la rivoluzione dei morti di fame e ne venga immediatamente travolto e cancellato dalla terra? 

Oltre a farci comandare dal Berlusca, per forza, ha vinto, dobbiamo pure esserne contenti o al massimo massimo pazienti?
Non dico la rivoluzione armata o dell’ammore, ma manco un’uscita immaginaria ci lasciate? 

Ma ripassatevi Locke, va’, prima di fare i tiranni.

Che senza valvola, a furia di gonfiarsi, esso esplode.

 

 

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Il ricatto del silenzio è la tarantella del praticone.

Veltroni, tutto offeso, pucci pucci sigh sob, ha detto al Berlusca che "e allora, no?, se tu ti sospendi i tuoi processi, no?, e allora, ecco ecco, io NON TI PARLO PIÙ! No? Cicciobomba fromboliere, con tre buchi nel sedere! Gnegnegne! No?"

Mi chiedo come sia possibile che la minaccia di chiudere il dialogo possa sembrare qualcosa di sostanzioso da mettere sul tavolo, contro la ricerca d’impunità così tenacemente perseguita da quel ladro arrogante e volgare.

Ma bisogna essere un poco deficienti, o farci altrettanto, per credere che lo zio Berluschino possa anche solo accennare il pensiero "NO! Veltrasio mio bello! Parlami ancora! Basta, revoco il decretino sulle sospensioni dei processi! Campierò! Campierò! Sono già un uomo diverso!"

Veltroni… dì che ti sta bene, che non te ne frega nulla… ma non far finta di essere un politico che sta lavorando per l’Italia, su dai, eh? Avrai qualcosa in cambio, per la tua non-opposizione, non mi interessa, ma pure farmi fesso… che te ne viene in tasca?

Mi pare OVVIO che in cambio dell’impunità non c’è "dialogo" che tenga… figuriamoci per praticoni indefessi come quelli di destra.

Se per una persona normale il ricatto del silenzio è qualcosa di pesante da sopportare, per un allegro praticante della pratica tout-court (o tu-cur) equivale a farse ‘na tarantellona previo pasto a base di peperonata, abbacchio e facioli, che poi se famo tanti bei ruttazzi e quarche scorreggiazza oll tugheder, che tra poco gioca ‘a nazionale!







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Me ne vado o mi ci faccio mandare?

Provengo da un altro tempo, da un’altra società.

In quella, discutere utilizzando "la propria testa" non era qualcosa che veniva trattata come una bestemmia in chiesa, o un insulto al Duce, e susseguenti conseguenze.

Quindi mi aspetto tempi da partigiano sulle montagne, per noi "liberi pensatori" (che ormai significa solo "pensatori senza l’ausilio di supporti da cui copiare quel che si deve dire").

L’onda lunga del nuovo orgoglio nazionale, cioé quello del "Ah, guarda, non leggo libri. E ne sono fiero!" si è naturalmente tramutata in "Leggi libri? Dici cose che hai pensato TU e non qualche pupazzetto televisivo? AIUTO! C’è un pazzo anarchico e violento che mi vuole fare del male! In galera! A morte!".

Quindi ho due opzioni:

o me ne vado dall’Italia, meglio, dall’Europa, per essere sicuro;

o aspetto che mi esilino, una volta che Berlusconi&Ca. (Ca. sta per Camerati) avranno reintrodotto il confino.

Se non altro la seconda è gratis, che i soldi servono per la rivoluzione.










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Figli di un dio minorato.

Scegliendo la filosofia dei "fatti, non parole", di non guardare nell’abisso della "storia dei termini", cioé del significato fisico dei concetti…

Scegliendo di disinteressarsi del senso sanguigno delle parole tipo democrazia, liberalismo, costituzione, lotta partigiana, comunismo italiano, socialismo europeo, il fascismo sansepolcrista, lotta sindacale, fascismo repubblichino, femminismo, totalitarismo, e via e via di seguito…

Scegliendo di ignorare, non riflettere su quello che questi termini hanno alle loro spalle, come lotte di secoli, sangue, lacrime, gioie e "la storia siamo noi, questo piatto di grano"…

Innalzando l’algida divinità fattuale sopra l’abisso della storia concettuale e sudata di sudore vero: quei furbacchiotti di berlusconiani con destracchiotti a seguito hanno ottenuto un effetto imprevedibile alle loro menti impoverite dall’esposizione ai raggi dell’individualità godereccia ruttante (raggi che poi vengono da loro stessi emessi, masturboegocentrici che non son altro).

Non cagando manco di striscio l’abisso, hanno ottenuto l’effetto di non essere cagati dall’abisso: se per caso fanno "fatti ben fatti", tipo le modifiche di Brunetta alla legislazione sui dipendenti statali, nessuno se ne accorge, o ne prende il dovuto atto (che è un parente stretto del fatto, l’atto) rimanendo il "fatto ben fatto" un qualcosa di troppo distante da noi semplici umani…

A furia di santificare il "Fatto, non parola!", l’azione concreta e ben eseguita è diventata qualcosa di ultraterreno, a cui ci si può avvicinare, ma mai fare del tutto.
Un decreto legge sensato, magari con le sue falle, ma mediamente un buon decreto, diventa un fatto qualunque tra i tanti, da osannare se serve ai propri scopi, o da criticare (se serve ai propri scopi), o più normalmente e massivamente da dimenticare in mezzo a tanti altri fatti qualunque.

Avete voluto la bicicletta di dio? Mo’ pedalate fin nell’alto dei cieli!
E se non c’è il sellino: zitti, parolai di merda!

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Ma “e/o” tua madre…

Brutta roba il comunismo e/o il fascismo…

Ma e/o de che?

Va bene, è possibile rintracciare elementi sia del comunismo che del fascismo che sono "brutta roba", ma non combaceranno MAI, queste bruttezze.

Basta solo prendere la violenza.

Nel comunismo è strumentale alla ribellione nei confronti del potere non riconosciuto dalla popolazione (la violenza è sempre di resistenza o di rivoluzione, se no diventa terrorismo).

Nel fascismo invece può anche essere vista come violenza rivoluzionaria, ma non serve avere il popolo dalla propria, quindi è strumentale all’imposizione di un nuovo potere (assolutamente non è violenza di resistenza, e quasi mai di rivoluzione, invece è terroristica, molte volte, ma non è un "male", nell’ottica dell’imposizione di un nuovo potere che non serve sia riconosciuto dalla maggioranza degli individui, cioé dalla popolazione), e in più è funzionale al mantenimento del potere (cosa inammissibile sul versante comunista).

Che poi ci siano stati esempi di comunismo "reale" che non si discostano per nulla dal fascismo, è inoppugnabile, ma è anche inoppugnabile che il fascismo non ha bisogno dell’aggettivo "reale", mai.
Perché non gli capita che i suoi propugnatori dicano cazzate, sbaglino, si dimentichino dei loro ideali, mettano se stessi davanti alla popolazione, causando una dittatura invece che una democrazia popolare (che è il fine del comunismo)… cioé lo fanno, ma è quello che devono fare i fascisti, in soldoni: dire cazzate che esaltino gli animi, sbagliare (tanto sono al potere, ergo possono farlo e zitti se no vi trituriamo), dimenticarsi degli ideali (tanto sono aderenti automaticamente ai loro fatti), mettere se stessi avanti a tutti (sono quelli che comandano, sono i migliori, vanno per forza avanti a tutti gli altri).

Ideale e reale sono sinonimi, per il fascismo.
Ideale e reale sono contrari, invece, di solito, mannaggia, uffina, porcaputténa, per il comunismo.



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Heil Hitler, porcaputtana!

Ci son delle camionette che inseguono gli autobus ad alta densità di immigrati (tipo la 90 e la 91), a Milano.
Esse sono un’idea di quel fascio bastardo di De Corato, ‘stanotte t’ho sognato, da me stesso a sangue sprangato… (ops, sfuggita, scusassero).
Esse, le camionette, sono ergodinamiche (servono) a cogliere al volo le segnalazioni dei funzionari ATM (Azienda Trasporti Milanese, quelli che lavorano sugli autobus), che fanno fermare l’autobus, fanno salire i ghisa (i Vigili di Milano, che conducono la camionetta preposta), i quali deportano, heil hitl… cioé, no, fanno accomodare sulla camionetta l’immigrato clandestino. Insomma: i Vigili deportano i clandestini su delazione dei funzionari ATM.
Il clandestino è facilmente riconoscibile a prima vista (capello possibilmente crespo, pelle possibilmente scura, o comuqnue basta che sia sporco e puzzi, si va sul sicuro), anche se poi la richiesta di documenti comproverà la sua infida natura. E heil hitler sia, gazzo!

Questo il mio programma di Lotta Epistemologica Armata:

1) Non mi laverò per una settimana, così da avere il giusto capello unto e l’esatto puzzo di immigrato (mi attengo rigidamente all’iconografia classica approvata dal razzista modello).

2) Mi infiltrerò nelle suddette linee auto-tranviarie ad alta densità di clandestino, attendendo l’accodarsi della camionetta dei Vigili.

3) Prima o poi accadrà d’essere notato da un valente funzionario ATM, che segnalerà al valoroso corpo degli Urbani molto Vigili.

4) Alla gentile ma ferma ingiunzione di mostrare i documenti, dirò d’esserne sprovveduto, millantando anche un accento straniero "Scuso, ma no dogus, Vigggile!", confidando d’essere seduta stante spintonato all’interno del carro della sicurezza e dell’amore (la camionetta dei Vigili).

5) Fingerò anche un malore di natura intestinale, lordando con sommo dispiacere il suolo dell’autodeportante (sempre la camionetta di cui sopra).

6) Una volta accertata la mia origine ariana, cioé, scusassero, italiana, citerò in causa per violenze e abuso le seguenti persone giuridiche e non:

De Corato
Letizia Moratti
– i Vigili Urbani di Milano
– l’ATM
Penati (perché comunque mi sta sul cazzo, minchia, l’ho votato, e mi si mette a fare il razzista d’accatto, poco professionalmente, lasciasse fare a chi il razzista lo fa da anni, tipo Bossi, De Corato, e piccoli imprenditori del cazzo vari della Padania).

Devono marcire in galera questi parassiti!

 

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La Fantasia al Potere!

Finalmente!

La fantasia è al potere!

Li avete sentiti quanto gongolano tutti quei moderati o estremisti di destra!? Sono felici, contro-rosicano (cioé si sentono sollevati dal rosicamento), amoreggiano con le persone che amano di più! Cioé loro stessi, o meglio, loro stessi con in mano mazzette di euri, o a bordo di SUV, o affacciati al finestrino di una SMART, o scoreggianti in faccia a un ROM, o coll’intestino intoppato che mi bevo uno SPIC E SPAN!
Sentite:

"Era ora! Ci siamo liberati di questa dittatura comunista che durava da 50 anni! Finalmente questi comunisti non comandano più! È finita! Non faranno mai più danni come concedere più diritti ai lavoratori dipendenti e toglierli a quei poracci di imprenditori! Non ci infliggeranno più la piaga dell’anti-razzismo! Non ci affliggeranno mai più con tutti quei pochi morti e feriti alle manifestazioni, che tutti quanti devono ammaccarli, sbatterli in galera o proprio terminarli… mica solo quei quattro cinque gatti noti ai pochi… chessò, Giorgiana Masi, Pinelli, e quell’ultimo lì con l’estintore… tutti! Tutti quelli che sono lì in piazza, ma non ci hanno un lavoro?

50 anni di dittatura comunista sono per sempre alle nostre spalle!"

Scusa ma… e la DC, Andreotti, Fanfani che suicida Moro, Al Mirante (cuggino di Al Capone) e le sue collusioni con le forze dell’ordine? Dittatura comunista? 
E la strage di Bologna, l’Italicus e Gladio? 
Oppure i Craxi grassi come pentapartiti spadoliniani, i  cinque-anni-dico-cinque di Berlusconi (che mo’ me se reimpone, come la peperonata)? 
Sempre dittatura comunista?
Come le leggi ad personam, le censure bulgare che addirittura manco la DC si sognava di fare, il tutto condito da ka(pòi)zzate sparate su parlamentari europei, dagli arabi "che arretrati!", da guerre sante per santi petroli che vediamo solo di striscio, da maiali sul sagrato, stupri e falsi in bilancio legalizzati?
Tutta colpa dei 50 anni di dittatura comunista?

"Eh?! Ma che stai a dì? HO DETTO 50 ANNI di DITTATURA COMUNISTA, e non se ne parli più! Non cambiare discorso con i tuoi classici piagnistei da comunista da quattro soldi."

Ma i comunisti non hanno mai comandato un cazzo di niente! Stai fantasticando, amico destroide! Anzi, è 50 anni che cerchi di fare tutto il tuo porco comodo sulla pelle altrui, e questa attività fa male al cervello: sei definitivamente rincoglionito all’ultimo stadio.


"HO DETTO 50 ANNI di DITTATURA COMUNISTA! DETTO PRIMA IO! VINTO! gnegnegne!"

… e allora evviva la fantasia al potere, anche se coniugata all’ignoranza culturale, all’incapacità di una basilare correttezza comunicativa e alla cecità verso tutto ciò che non sia ORTICELLO®… che vi devo dire?








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Teologia negativa del “Ridicolo”.

Dopo che il sagace e sovente Berlusconi ha diffamato Di Pietro accusandolo a cazzo di aver preso la laurea grazie a quei simpatici rissosi e irascibili Servizi Segreti, e dopo che Di Pietro lo ha querelato, ecco il nostro fessacchi(o)tto preferitto che dice:

"La querela di Di Pietro è la prova che non c’è limite al ridicolo"
cit. aut. min. on. gr. test. d. cazz. Fabrizio Cicchitto


Pregasi qualunque bel tomo parlamentare con ancora un po’ di coscienza che si fa sentire, di rispondere:

"In effetti non c’è limite al ridicolo se bisogna prodursi in una querela per tentare di limitarlo… e certamente con scarsi effetti, conoscendo ormai lo striminzito codice morale del pollaio parlamentare…"

Oppure (visto che sappiamo tutti che questa razza di paracarri mentali che abbiamo in parlamento non capirebbe una fava della succitata replica), più semplicemente:

"Concordo! La querela di Di Pietro è proprio la prova che non c’è limite al ridicolo generato dalle uscite di Berlusconi!"*

Forza, eh? Abbiamo ancora ben 5 anni di stupro dell’intelligenza e delle normali regole comunicative davanti a noi, non iniziate subito a morirmi semanticamente!

*sempre ad uso e consumo del pool (brodo di pollo) di cervelli che risiede in parlamento, la frase ha senso in quanto SE ci fosse un limite al ridicolo espresso da Berlusconi, ci limiteremmo a ridere,
MA non essendoci ci tocca usare una querela in luogo del limite mancante: per ottenere del silenzio quando è bene e giusto che ci sia silenzio, con questi grossolani manovali del governo della cosa pubblica, bisogna minacciare attraverso la legge, finché non smantelleranno pure quella.

 

 

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